14 novembre – Giornata Mondiale del Diabete

Il tema della giornata mondiale è “Accedere alle cure per il diabete”, la campagna del 2023 focalizza l’attenzione sulla prevenzione rispetto al diabete di tipo 2 con lo slogan “Know your risk, know your response”. Con una prevalenza in continua crescita, il diabete viene identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quale priorità globale per tutti i sistemi sanitari.

Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri (glucosio) nel sangue, nota come iperglicemia. Si divide in due forme principali: il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2.

l diabete di tipo 1 è caratterizzato dall’assenza totale di secrezione insulinica, mentre il diabete di tipo 2 è determinato da una ridotta sensibilità dell’organismo all’insulina, normalmente prodotta da parte dei tessuti bersaglio (fegato, muscolo e tessuto adiposo), e/o da una ridotta secrezione di insulina da parte del pancreas (dalle cellule chiamate beta-cellule). Il diabete tipo 2 è una malattia ad elevata diffusione in tutto il mondo e la sua prevalenza è in continua crescita. Esistono poi altre forme di diabete legate a difetti genetici delle funzioni beta cellulare o dell’azione insulinica, malattie del pancreas esocrino, indotto da farmaci o sostanze chimiche, e il diabete “gestazionale” che può insorgere appunto durante la gravidanza.

Secondo gli ultimi dati dell'International Diabetes Federation (IDF), più di mezzo miliardo di persone convive con il diabete nel mondo. In Italia, si stima che quasi 5 milioni di persone sono affette da questa patologia, che 1 milione sono le persone che non sanno di avere il diabete, che circa 4 milioni sono le persone ad alto rischio di sviluppare il diabete e che 496 persone muoiano ogni anno per diabete. Nella nostra Regione sono circa 100mila i malati di diabete e ci sono circa 30mila persone che sono affetti dalla patologia ma non sanno di averla considerato che spesso è asintomatica.

 

Rispondono alle nostre domande il Prof. Riccardo Candido Responsabile della SS Centro Diabetologico e il dott. Roberto Da Ros Responsabile della SC Diabete e Centro Trattamento Piede Diabetico ASUGI

  • Dal punto di vista della prevenzione, quali sono le azioni utili che il cittadino può porre in essere per prevenire la patologia?

I sani stili di vita di cui l’attività sportiva è parte integrante ed una dieta equilibrata sono al primo posto per prevenire la malattia diabetica. L’attività fisica ed una alimentazione povera in zuccheri semplici e grassi animali e ricca in frutta e verdure rappresentano un ‘farmaco’ che non ha controindicazioni e fa bene a tutte le età. Promuovere un sano stile di vita significa intervenire efficacemente sulla salute dei nostri cittadini e delle persone affette da diabete. In Italia, oltre il 30% delle persone con diabete ha uno stile di vita sedentario e la nostra Regione non fa eccezione in questo senso: un dato estremamente preoccupante che necessita di un’inversione di rotta. Promuovere l'importanza della prevenzione attraverso l’attività fisica e l’alimentazione corretta e della diagnosi precoce del diabete per una migliore qualità di vita, una riduzione delle complicanze ed una riduzione dei costi è fondamentale. È essenziale diffondere la cultura dell’attività fisica e della corretta alimentazione sin dall’esordio della malattia, ma è altrettanto importante farlo ancora prima, in chiave preventiva, perché è la terapia più accessibile, economica e salutare. Ed è altrettanto importante, visti i dati del diabete nelle città, che questi messaggi abbiano una eco in grado di raggiungere le periferie dei grandi centri urbani e le altre aree della nostra Regione in cui si registrano i più alti tassi di prevalenza della malattia e delle sue complicanze”.

 

  • Quali sono i sintomi d’esordio del diabete?

Se facciamo riferimento al diabete di tipo 1, che in genere interessa i più giovani, i sintomi classici all’esordio sono sete intensa, abbondante emissione di urine e importante calo di peso.

Il diabete tipo 2, la forma più frequente di diabete, risulta invece asintomatico e di riscontro casuale. Nel 15-20% dei casi il diabete tipo 2 viene scoperto per la comparsa di una complicanza, in genere oculare, renale, cardiovascolare o al piede che insorge causa glicemie elevate per anni senza che la persona lo sappia. Per questo motivo è fondamentale che le persone a rischio eseguano periodicamente degli esami del sangue (glicemia a digiuno ed emoglobina glicata) per diagnosticare precocemente il diabete.

  • Come cambia la vita di una persona dopo la diagnosi di diabete? oltre ad assumere farmaci specifici, come dovrebbe comportarsi un paziente durante la vita quotidiana?

Al di là della terapia farmacologica è fondamentale come dicevamo in precedenza adottare una dieta equilibrata e fare attività fisica. In aggiunta le persone con diabete devono sottoporsi periodicamente a controlli ed esami del sangue che valutino l’andamento non solo della glicemia ma anche degli altri fattori di rischio cardiovascolare (peso, colesterolo, pressione arteriosa) e  devono effettuare lo screening delle complicanze (fondo oculare, elettrocardiogramma, controllo dei piedi).

  • L’operatività delle strutture ASUGI, in questo campo, è orientata a rispondere alla globalità dei problemi della persona affetta da diabete. Quali sono le informazioni principali ed utili da comunicare alla cittadinanza per fare conoscere al meglio questa realtà?

In ASUGI sia in area giuliana che in area isontina sono presenti due Strutture di Diabetologia alle quali si può afferire su invio del proprio medico di famiglia. L’attività delle strutture è organizzata in team (diabetologo, infermiere, dietista e podologo) in modo da garantire un approccio multiprofessionale e prevede la possibilità di programmare  direttamente presso la struttura gli esami di screening delle complicanze, eventuali consulenze con altri specialisti (cardiologo, nefrologo e pneumologo) e le vaccinazioni particolarmente indicate nella persona con diabete perché fragile ed a rischio di infezioni.