15 marzo – Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, ricorrente il 15 marzo di ogni anno, è dedicata ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. 

La giornata è stata fondata nel 2011 da Stefano Tavilla, presidente dell’Associazione “Mi nutro di vita”, il padre di Giulia, una ragazza morta per problemi legati alla bulimia.

Il Fiocchetto Lilla simboleggia l’impegno e la consapevolezza nei confronti delle problematiche legate ai disturbi alimentari, un fenomeno molte volte sottovalutato sia da chi ne soffre che dalla famiglia. 

La SSD Disturbi del Comportamento Alimentare di ASUGI, presente sia a Trieste che Monfalcone, garantisce alla cittadinanza attività di diagnosi, cura e riabilitazione nel campo dei disturbi del comportamento alimentare, all’interno di una rete di cura regionale che comprende anche i medici di medicina generale, e pediatri di libera scelta, i servizi territoriali e ospedalieri, il privato sociale e le associazioni di volontariato. 

Risponde ad alcune domande la dott.ssa Corinna Michelin Responsabile presso SSD Disturbi del Comportamento Alimentare di ASUGI:

Cosa sono i disturbi dell’alimentazione o disturbi del comportamento alimentare e come si possono curare?

I disturbi del comportamento alimentare rappresentano una patologia di tipo psichiatrico che insorge per lo più nell’età adolescenziale tra i 12 e i 18 anni (l’età d’esordio si è notevolmente abbassata negli ultimi anni) e che, se non diagnosticata e curata in tempo, può cronicizzarsi impattando in modo negativo a livello psico-fisico sulla vita sociale-relazionale-lavorativa delle persone che ne soffrono e dei loro familiari. Le diagnosi più note sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder ma, oltre a queste, ci sono molti altri quadri sintomatici mutevoli e di difficile classificazione che si possono inoltre accompagnare ad altri disturbi nella sfera psichiatrica (ansia, depressione, disturbi affettivi ed altro).

Esistono dei “fattori scatenati” che portano all’insorgenza di tali disturbi?

Sicuramente esistono dei fattori di rischio e dei segnali d’allarme che si possono identificare, quali l’eccessiva preoccupazione per l’alimentazione, la forma del corpo e il peso, un’importante perdita di peso in un periodo limitato di tempo, la paura immotivata di ingrassare, abbuffate, tendenza a saltare i pasti, controlli frequenti del peso, eccessivo esercizio fisico, amenorrea, così come alcune caratteristiche di personalità che possono associarsi ad eventi stressanti, come può essere stato il virus COVID 19 che ha impattato creando un aumento dei casi di DCA del 30% ed un peggioramento di situazioni già note. 

È possibile una prevenzione primaria dei disturbi dell’alimentazione?

È possibile un’individuazione precoce dei sintomi, da parte di pediatri, medici di base, ma anche di insegnanti, familiari e amici. Si consiglia quindi di fare una valutazione presso i centri DCA regionali in quanto una diagnosi precoce può attivare un intervento di cura prima che i sintomi cronicizzino e quindi è più probabile la guarigione dalla malattia.

Quali sono i soggetti più vulnerabili? 

I soggetti più vulnerabili in questa patologia sono le donne, la cui percentuale è all’incirca del 90% rispetto al 10% di uomini. La fascia d’età più colpita, che è anche quella più rappresentata nei Centri DCA regionali, è quella tra i 18 e il 29 anni, ma è accompagnata dalla continua crescita della fascia d’età di minori (12-17) e da un abbassamento dell’età d’insorgenza di questa malattia. 

Quali sono gli approcci di cura?

Gli approcci di cura, in base alle linee guida nazionali, sono quelli che prevedono un percorso multidisciplinare e multiprofessionale integrato, che attiva una terapia medica, psicologica, nutrizionale, riabilitativa e che prevedono diversi livelli di cura che vanno dall’ambulatoriale al semiresidenziale, ricovero ospedaliero e quello residenziale se necessario. Attualmente presso i 2 centri DCS Asugi sono attive le equipe multiprofessionali che lavorano sia con minori che con adulti, in collaborazione con gli altri servizi territoriali e ospedalieri.