SC (UCO) Radiologia Diagnostica e Interventistica - Sezione 17 e 21 - Risonanza Magnetica ad Alto Campo (1.5 T e 3 T)

Che cos’è?
La Risonanza Magnetica è una tecnica diagnostica che utilizza campi magnetici e radiofrequenze e pertanto non presenta rischio di radiazioni X. 
La Risonanza Magnetica produce immagini di sezioni del corpo che vengono visualizzate attraverso l'uso di un monitor televisivo e originate grazie all'aiuto di un computer che trasforma gli impulsi radio nelle immagini anatomiche in questione.

Perché si fa?
La Risonanza Magnetica viene utilizzata in rapporto a numerose e diverse esigenze cliniche. La Risonanza Magnetica può essere usata per la diagnosi di una grande varietà di condizioni patologiche, benigne o maligne, o di alterazioni funzionali, che coinvolgano gli organi e i tessuti del corpo
Un importante campo di applicazione della Risonanza Magnetica è quello cardiologico; con alcune sequenze particolari è infatti possibile studiare il cuore dal punto di vista morfologico e funzionale.
Alcune applicazioni più recenti della Risonanza Magnetica sono state rese possibili grazie all’avvento delle nuove apparecchiature ad alto campo (3 Tesla), che permettono l’acquisizione di sequenze particolari quali la trattografia, la spettroscopia, gli studi funzionali che trovano applicazione in vari distretti corporei, ma principalmente in ambito neuroradiologico.
La Risonanza Magnetica può essere impiegata anche come guida per l’esecuzione di biopsie di alcuni distretti corporei, come nel caso della mammella.

Prima dell'esame
Prima di essere sottoposti all' indagine di Risonanza Magnetica al paziente verranno poste una serie di domande alle quali dovrà rispondere. Tali domande hanno lo scopo di prevenire eventuali danni causati dall'esposizione del paziente al forte campo magnetico prodotto dalla macchina di Risonanza Magnetica. In particolare dovrà essere accertata la presenza di pace-maker cardiaco, pompe di infusione interne, neurostimolatori, protesi all'orecchio interno che possono subire danneggiamenti sotto l'azione del campo magnetico.
Analogamente possono costituire controindicazione all'esame la presenza di schegge metalliche all'interno del corpo e in particolare in vicinanza degli occhi, clips metalliche a seguito di interventi chirurgici al cervello o al cuore. È opportuno segnalare l'eventuale stato di gravidanza, ed eventuali allergie.
Prima dell'indagine è opportuno togliere oggetti di metallo, orologio, schede magnetiche, trucco al viso, lenti a contatto, chiavi, monete e altri oggetti metallici.

Come si svolge
Dopo il colloquio con il medico radiologo, il paziente verrà accompagnato dal TSRM all'interno della sala diagnostica in cui si trova la macchina di Risonanza Magnetica. Il paziente verrà fatto sdraiare su un lettino e in relazione al tipo di organo da studiare potranno essere posizionate all'esterno del corpo le cosiddette "bobine di superficie" (fasce, caschetto, piastre ecc.) sagomate in modo da adattarsi alla regione anatomica da studiare
Indipendentemente dal tipo di esame da eseguire il paziente dovrà essere collocato all'interno della macchina di Risonanza Magnetica; in tal modo tutto il corpo verrà sottoposto all'azione del campo magnetico.
Qualche volta, a discrezione del medico e in relazione al tipo di patologia da studiare, potrà essere somministrato un mezzo di contrasto (mdc) per via endovenosa. Queste sostanze contrastografiche possono avere in casi molto rari effetti collaterali. L'indagine di Risonanza Magnetica ha una durata variabile; mediamente la permanenza all'interno della macchina è di circa trenta minuti. Come già detto, durante questo tempo il paziente non avvertirà nessun dolore o particolare sensazione; l'uso di cuffie auricolari potrà essere utile per ridurre il rumore che si sente durante l'esecuzione dell'indagine. 
La Risonanza Magnetica può essere impiegata anche come guida per l’esecuzione di biopsie di alcuni distretti corporei, come nel caso della mammella.