Mostra “Le parole che non abbiamo”
giovedì 19 giugno 2025
Nell’ambito delle attività del Centro Diurno Diffuso del Servizio Abilitazioni e Residenze (SAR), è stata inaugurata mercoledì 18 giugno 2025 presso lo Spazio M-ARTE la mostra “Le parole che non abbiamo”, un progetto artistico di Loretta Cappanera e Alfonso Firmani. L’apertura dell’esposizione è stata arricchita dalla lettura della poesia “Arianna” della poeta Gabriella Pace, a cura di Andrea Zuccolo.
La mostra si propone come una riflessione profonda e poetica sul linguaggio e sul non detto, su ciò che resta intrappolato nell’indicibile. Loretta Cappanera, con i suoi “giardini da viaggio”, trasforma parole in segni tessuti con ago e filo, mentre Alfonso Firmani costruisce un’installazione immersiva in cui libri ingessati e resi illeggibili vengono avvolti da linguaggi asemici — simboli di un dire virtuale privo di suono.
Gli artisti
- Loretta Cappanera, udinese, ha approfondito le tecniche grafiche presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Decisivo l’incontro con Maria Lai nel 1995, che la indirizza verso l’uso del filo e del tessuto come strumenti di narrazione. È fondatrice della casa editrice CappaZeta Edizioni.
- Alfonso Firmani si forma a Venezia nello stimolante contesto culturale dell’IUAV alla fine degli anni ’70. Il suo lavoro trae ispirazione tanto da artisti come Kounellis, Kiefer e Boltanski, quanto da filosofi quali Rella, Cacciari, Tafuri e Galimberti.
Il collettivo M-ARTE
La mostra è ospitata all’interno dello Spazio M-ARTE, un’iniziativa del collettivo omonimo, nato dalla sinergia tra diversi soggetti già attivi nel Padiglione M: la cooperativa Duemilauno Agenzia Sociale con HeadMadeLab, la cooperativa La Collina con il Centro di Documentazione Oltreilgiardino e Radio Fragola, e il SAR – Servizio Abilitazione e Residenze del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste.
Il collettivo M-ARTE si propone come un laboratorio aperto alla sperimentazione, luogo di incontro tra saperi, esperienze e creatività, con l’obiettivo di costruire percorsi riabilitativi attraverso l’arte, la cultura e la partecipazione attiva.
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