Divieto di abbandono degli animali
Ogni anno vengono abbandonati in Italia oltre 150.000 cani. Nella sola provincia di Trieste i cani catturati perché ritenuti vaganti, privi di qualsiasi segno di riconoscimento, e che successivamente non vengono reclamati, superano il centinaio all'anno.
Tanto la L.Q. n. 281/91 quanto la L.R. n. 39/90 prevedono il divieto di abbandono di cani, gatti e altri animali domestici, equiparato al maltrattamento degli animali e punito con una sanzione da € 1.033 a € 5.164 (oblazione: € 2.066).
Si vuole sottolineare come sia vietato l'abbandono di qualsiasi animale domestico e non soltanto dei cani. In particolare, anche nella provincia di Trieste, risulta purtroppo diffuso il malcostume di liberarsi delle tartarughe d'acqua, perché troppo cresciute, abbandonandole nei laghetti carsici o nel parco di villa Revoltella: un comportamento eticamente discutibile e che provoca sensibili alterazioni dell'ecosistema.
Anche diversi gatti vengono purtroppo con frequenza abbandonati (al parco di Miramare, al cimitero di San Sabba, nel comprensorio dell'ex O.P.P.), non tenendo conto che un gatto cresciuto tra le mura domestiche ha smarrito gli istinti primitivi che gli permettono di sopravvivere in quella "giungla d'asfalto" che è spesso la città; il destino di questi gatti abbandonati è, nella grande maggioranza, tragico: sotto le ruote di un automobile o per fame, non riuscendo ad inserirsi tra i gatti di altre colonie, sempre piuttosto restii ed ostili ad accogliere estranei.
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