Cos'è la celiachia
La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine in grado di determinare, in soggetti geneticamente predisposti, un'enteropatia caratterizzata da atrofia del villi, iperplasia delle cripte ed infiltrato linfocitario intraepiteliale. origini e diffusioni:Sebbene sia stata inserita dalla Legislazione italiana tra le patologie rare la celiachia è una malattia frequente, con una prevalenza negli studi su popolazione generale, pediatrica ed adulta, di un caso ogni 100 abitanti. La maggioranza dei casi rimane ancora oggi senza diagnosi; in Italia il numero di celiaci conosciuti è di circa 70.000, con una stima di casi totali, realmente presenti sul territorio nazionale, 7-10 volte superiori rispetto a quelli diagnosticati.
Criteri diagnostici di sospetto per la malattia celiaca dell'adulto:
- Soggetti diagnosticati come celiaci in passato e considerati "guariti"
- Anemia (Hb<11.5 g/dl per le donne e <12 g/dl per gli uomini)
- Familiarità per celiachia o per malattie autoimmuni
- Diarrea e/o malassorbimento
- Astenia/fatica cronica
- Sindrome dell'intestino irritabile
- Tiroidine autoimmune (con anticopi positivi)
- Patologia autoimmune (artrite reumatoide, LES, IDDM, miocardiopatie)
- Epilessia resistente al trattamento farmacologico o epilessie con calcificazioni intracraniche. Atassia
- Infertilità e/o aborti multipli
- Artralgie ricorrenti o croniche (più di sei mesi)
- Dermatite erpetiforme (anche solo sospetta), vitiligine, alopecia, orticaria cronica idiomatica
- Linfoma intestinale non-Hodgkin
- Ipertransaminasemia isolata persistente (valori di ALT-AST maggiori di 2 volte la norma per più di 3 mesi)
- Stomatite afosa ricorrente (più di 4 episodi/anno)
- Osteopenia e osteoporosi precoce (maschi <60 aa, donne premenopausa)
- Deficit IgA diagnosi differenziali:Intolleranza al lattosio, insufficienza pancreatica, intestino irritabile.
Indagini specialistiche
I test da impiegare nel percorso diagnostico della celiachia sono i markers anticorpali e la biopsia intestinale; la determinazione HLA che ha lo scopo di escludere la diagnosi piuttosto che di formularla controlli:Il monitoraggio dovrebbe essere sistematicamente eseguito a 3 mesi, 6 mesi e 1 anno dalla formalizzazione della diagnosi con l'esecuzione degli esami bioumorali, la determinazione degli anticorpi specifici e di alcuni markers di autoimmunità. Successivamente si consiglia un controllo ogni 12-24 mesi con ripetizione degli esami ematochimici. L'obiettivo è quello di valutare la compliance alla dieta, la funzione assorbente intestinale e l'eventuale insorgenza di tiroidite autoimmune.