Giornata Mondiale contro l’Epatite

 lunedì 28 luglio 2025

In occasione della Giornata mondiale dell’epatite, istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che si celebra annualmente il 28 luglio, la Struttura Complessa Clinica Patologie del Fegato, guidata dalla prof.ssa Saveria Lory Crocè in collaborazione con la Struttura Complessa Laboratorio Analisi Unico offrendo alla cittadinanza residente a Trieste e Gorizia la possibilità di prenotare gratuitamente alcune analisi:

Le epatiti croniche virali hanno costituito per anni un problema sanitario rilevante a livello globale. La scoperta tardiva dei virus (1965 per HBV, 1989 per HCV e 1977 per HDV) ne ha favorito la diffusione nella popolazione generale, mentre l’assenza di terapie specifiche ha per lungo tempo condizionato la progressione di molte forme di epatite cronica a cirrosi, il principale fattore di rischio di insufficienza epatica (ESLD; End-Stage Liver Disease), carcinoma epatocellulare (HCC; Hepatocellular Carcinoma) e mortalità fegato-correlata.

Per quanto riguarda HCV, per il quale non esiste un vaccino, i farmaci ad azione antivirale diretta (DAA; Direct-Acting Antivirals) sono in grado di guarire oltre il 98% dei pazienti. La terapia antivirale rappresenta dunque l’unico strumento in grado di ridurre la morbidità e la mortalità e di contrastare la diffusione dell’infezione insieme alle misure per la riduzione del danno, ovvero tutte le politiche necessarie a minimizzare l’impatto negativo sulla salute derivato da infezione da HCV trasmesso per via parenterale. La terapia con DAA è molto ben tollerata e dura 2 o 3 mesi. Per quanto riguarda, invece, l’epatite B, la vaccinazione anti-HBV – disponibile dal 1981 e resa obbligatoria in Italia dalle legge 165/1991 a partire dal 1992 per tutti i nati dal 1980 - ha avuto un ruolo di primo piano nella riduzione dell’incidenza di nuove infezioni B e, di conseguenza, anche nella diffusione dell’epatopatia HDV-correlata. Dal punto di vista terapeutico, lo sviluppo degli analoghi nucleos(t)idici (NUC), in grado di bloccare la replicazione virale, HBV ha permesso di ridurre la mortalità associata all’epatopatia cronica. Importante segnalare

  1990 2000 2010 2020 2023
Epatite B 5 2 0.9 0.21 0.29
Epatite C 2 0.7 0.2 0.04 0.1

 

Le più comuni modalità di trasmissione sono:

  • Scambio di siringhe infette
  • Trasfusioni di sangue o trapianti d’organo avvenuti prima del 1992: è possibile che, data la scarsa affidabilità dei test sul sangue prima di questa data, il virus sia stato trasmesso attraverso trasfusioni o trapianti d’organo. Il miglioramento dei test di screening rende fortemente improbabile che questa evenienza si possa essere verificata dopo il 1992.
  • Via parenterale: nonostante le probabilità non siano alte, è possibile che il virus si diffonda da madre infetta a figlio nel corso della gravidanza.
  • Contatto sessuale (rarissimo per HCV frequente per HBV).
  • Tatuaggi o piercing: nonostante il recente miglioramento delle condizioni igieniche degli studi che praticano tatuaggi e piercing, esiste la possibilità quando non siano correttamente applicate le norme igieniche.
  • cure estetiche callisti etc che non applichino correttamente le norme igieniche (ormai rarissimo)

In occasione della Giornata mondiale dell’epatite, istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che si celebra annualmente il 28 luglio. La Struttura Complessa Clinica Patologie del Fegato offre, alla popolazione la possibilità di prenotare:

  • l’analisi rapida su sangue capillare per l'epatite C per le persone non coinvolte nello screening HCV regionale, pertanto per i nati prima del 1969 o dopo il 1989; Questo esame verrà eseguito con kit già in possesso della struttura a titolo gratuito
  • il prelievo ematico per lo screening sierologico per per fascia di età(nati tra il 1969 e il 1989) come da screening regionale
  • il fibroscan, per gentile concessione della ditta ECHOSENS che ha offerto l’apparecchiatura ad uso gratuito. Il fibroscan è una indagine non invasiva che serve a misurare la rigidità del fegato ed evidenziare un eventuale stato di fibrosi. L’esame, simile ad una ecografia, non provoca dolore, consentendo di evidenziare, qualora presente, il danno epatico provocato da malattie del fegato come le epatiti virali, la steatosi non alcolica e l’epatopatia alcolica.

L'obiettivo principale è sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione, la diagnosi precoce e trattamento delle infezioni causa di epatite, nonché di altre forme acute di epatite che possono cronicizzare fino a causare gravi malattie del fegato.

L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di ASUGI, Università di Trieste, l’Associazione Medica Triestina, OPI di Trieste (Ordine delle Professioni Infermieristiche), nonché le più importanti società scientifiche gastroenterologiche ed epatologiche Italiane ASIF, Fismad, SIGE, la LILT per il possibile ruolo oncogenico, le associazioni pazienti:  EpaC, AMAF. Saraà presente anche la FIF che con i loro operatori supporterà la nostra Struttura nelle informazioni ed educazione sanitaria sulle malattie di fegato

Le prenotazioni possono essere effettuate chiamando il numero 040/3992953 il martedì e il venerdì dalle ore 11.00 alle ore 12.00. Gli operatori risponderanno al telefono compatibilmente con le contingenti attività della struttura.

Le richieste saranno accolte fino ad esaurimento posti.

L’esito dell’esame capillare e del fibroscan verrà comunicato, contestualmente, alle persone interessate dal personale della Struttura Complessa Clinica Patologie del Fegato.

L’esito del prelievo ematico sarà visibile in SESAMO e comunicato alle persone interessate telefonicamente dal personale della S.C. Clinica patologie del Fegato.

In FVG è attivo lo screening HCV per fascia di età (nati tra il 1969 e il 1989); l’interessato può richiedere direttamente ai centri di prenotazione l’appuntamento per effettuare lo screening sierologico, anche in occasione di altri prelievi ematochimici.    

 

SSD Comunicazione, URP, Relazioni esterne, Ufficio stampa/ss