SS Elettrofisiologia diagnostica ed interventistica

La Struttura, nell'ambito della SC di Cardiologia, si occupa della gestione ambulatoriale ed interventistica aritmologica. Gli ambulatori, situati al Piano Terra del Polo Cardiologico, sono così suddivisi: 

Ambulatorio Aritmie

L'Ambulatorio Aritmie si occupa dei pazienti candidati ad ablazione trans-catetere, dei pazienti sottoposti ad ablazione ed in generale con problematiche aritmologiche particolarmente complesse.
Annualmente vengono visitati circa 1200 pazienti.

Ambulatorio Dispositivi Impiantabili

Presso l'Ambulatorio Dispositivi Impiantabili vengono periodicamente controllati, in presenza o mediante monitoraggio remoto, i dispositivi impiantati (pacemaker, defibrillatori, loop recorder impiantabile); vengono inoltre gestite le problematiche cliniche inerenti le procedure chirurgiche di elettrostimolazione (rimozione suture, controllo ferita chirurgica).
In totale vengo eseguiti circa 10.000 controlli annuali (in presenza o in remoto)

 

Attività interventistica di sala

Presso la Sala di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione, sita al III piano del Polo Cardiologico vengono eseguiti interventi di impianti e sostituzione di dispositivi impiantabili (pacemaker e defibrillatori) nonchè diagnosi e trattamento invasivo di aritmie cardiache (ablazione transcatetere). Annualmente vengono eseguite circa 800 procedure, in particolare:

 

Procedure di Elettrostimolazione
- impianti e sostituzioni di pacemaker (PM). dispositivi "leadless" e stimolazione fisiologica;
- impianti e sostituzioni di Defibrillatori Impiantabili (ICD) transvenosi e sottocutanei;
- impianti e sostituzioni di dispositivi per la Resincronizzazione Cardiaca (CRT).

Impianti di dispositivi per la Modulazione della Contrattilità Cardiaca

 

Procedure di Elettrofisiologia
- studi elettrofisiologici endocavitari;
- ablazione transcatetere di tachicardie sopraventricolari, fibrillazione atriale ed aritmie ventricolari;
- procedure di estrazione di elettrodi cronicamente impiantati;
- impianto di dispositivo per il monitoraggio continuo dell'elettrocardiogramma(Loop Recorder);

 

Procedure di Elettrostimolazione
- impianti e sostituzioni di pacemaker (PM);
- impianti e sostituzioni di Defibrillatori Impiantabili (ICD);
- impianti e sostituzioni di dispositivi per la Resincronizzazione Cardiaca (CRT).

 

Procedure di Elettrofisiologia Diagnostica ed Interventistica
- studi elettrofisiologici endocavitari;
- ablazione transcatetere di tachicardie sopraventricolari;
- ablazione transcatetere della fibrillazione atriale;
- ablazione transcatetere di tachicardie ventricolari;
- procedure di estrazione di elettrodi cronicamente impiantati;
- impianto di dispositivo per il monitoraggio continuo dell'elettrocardiogramma(Loop Recorder).

Dove siamo

sede

Via Pietro Valdoni 7
34149 Trieste (TS)

Polo Cardiologico - Piano terra (Ambulatorio Aritmie e Ambulatorio Pacemaker), 3° piano (Sala di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione - Accesso da via del Botro

indicazioni stradali  (il link apre una nuova finestra)

Chi siamo Equipe

contatti

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Cosa facciamo

Elettrostimolazione

Annualmente vengono eseguiti oltre 500 impianti di pacemaker (PM) e defibrillatori (ICD) (di cui circa il 40% con resincronizzazione (CRT)). Nel 2013 è iniziata l'attività di impianto con S-ICD(defibrillatore sottocutaneo senza elettrodi endocavitari). I PM, gli ICD ed i CRT vengono posizionati a livello sottocutaneo (generalmente in sede sottoclaveare sinistra) con un piccolo intervento in anestesia locale e collegati alle camere cardiache attraverso uno o più elettrocateteri permanenti.

Dal 2015 vengono posizionati, in casi selezionati, dispositivi “leadless” (pacemaker miniaturizzati interamente intracardiaci)

La durata dell'intervento può essere variabile a seconda del dispositivo e della variabilità anatomica.


Elettrofisiologia diagnostica ed interventistica

Lo Studio Elettrofisiologico (SEF) permette di evidenziare, mediante inserimento di elettrocateteri per via venosa centrale o arteriosa femorale, sia le anomalie del sistema di conduzione dell'impulso elettrico che una eventuale eccessiva eccitabilità del tessuto miocardio. In molti casi, la procedura è seguita dal trattamento con ablazione, utilizzando degli elettrocateteri in grado di neutralizzare quella piccola parte di tessuto responsabile dell'aritmia mediante l'erogazione di onde elettromagnetiche ad elevate frequenza (radiofrequenza), raffreddamento (crioablazione) o, dal 2024, brevi impulsi elettrici ad alto voltaggio (elettroporazione). Lo studio elettrofisiologico e l'ablazione transcatetere vengono eseguite per il trattamento di aritmie sopraventricolari (tachicardie parossistiche, sindrome di Wolff-Parkinson-White, flutter atriale, fibrillazione atriale) e ventricolari (extrasistolia ventricolare da tratto d'efflusso, tachicardie ventricolari idiopatiche e tachicardie ventricolari da rientro). Il sistema di mappaggio tridimensionale viene utilizzato nelle procedure di ablazione più complesse (fibrillazione atriale, tachicardie atriali, aritmie ventricolari) o per ridurre l’esposizione radiologica. Le procedure vengono eseguite in anestesia locale + sedazione o, in caso di necessità, anestesia generale.

Annualmente vengono eseguite al momento oltre 120 procedure di ablazione transcatetere (metà delle quali per il trattamento della fibrillazione atriale).

I risultati osservati in termini di efficacia e rischi di complicanze sono del tutto in linea con i dati di riferimento internazionali (e variano a seconda della procedura eseguita).

Tutte le procedure vengono eseguite (ad eccezione delle sostituzioni di dispositivi e degli impianti/sostituzione di loop recorder) in regime di ricovero ordinario con una o più notti di degenza. In seguito a procedure più complesse (ablazione di fibrillazione atriale o tachicardia venticolare, estrazioni di elettrodi) i pazienti vengono generalmente mantenuti in osservazione in Unità di Terapia Intensiva Cardiovascolare per 6-12 ore.

I pazienti provenienti da reparti esterni al Dipartimento Cardiovascolare vengono formalmente ritrasferiti e gestiti (secondo protocollo) nel reparto di provenienza; in caso di necessità, a discrezione dell'Operatore, il paziente può essere trattenuto in Cardiologia.

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