28 luglio - Giornata Mondiale dell'Epatite
Per Epatite virale si fa riferimento ad un gruppo di malattie infettive, causate da 5 diversi virus (A, B, C, D e E), che si manifestano come un’infiammazione del fegato le cui conseguenze possono essere anche gravi, come la cirrosi, la fibrosi e il cancro. Nella maggioranza dei casi le epatiti sono di origine virale ed il contagio può avvenire per via sessuale, attraverso il sangue infetto, attraverso alimenti contaminati, a seconda del tipo di virus. Altri tipi di epatiti possono essere conseguenti all'abuso di di alcol, assunzione di sostanze stupefacenti e/o sostanze tossiche.
L’Epatite A (HAV) si contrae per via orale, attraverso l’ingestione di acqua o cibo contaminati dal virus, o dal contatto stretto con altre persone infette. Il periodo medio di incubazione della malattia è di circa quattro settimane e, dopo la guarigione, il paziente è completamente immunizzato rispetto al virus. Si tratta di un agente patogeno molto resistente, che può sopportare temperature alte ed ambienti molto acidi, ma è una malattia che non cronicizza mai ed è considerata pericolosa solo quando si verifica in soggetti anziani o con altri problemi di salute. I sintomi dell’epatite A più evidenti sono: affaticamento, nausea, vomito e perdita di appetito, dolori e disagio addominale, specialmente nell’area del fegato, ingiallimento di occhi e pelle (ittero), febbre leggera e dolori muscolari. In alcuni soggetti, ed in particolare nei bambini, tuttavia, l’epatite A può anche non determinare sintomi specifici.
Sintomi classici dell'Epatite B (HBV) sono stanchezza ed ittero, con valori di transaminasi molto elevati. Le transaminasi sono enzimi presenti soprattutto nel fegato e un loro aumento potrebbe indicare un’infiammazione o un danno alle cellule del fegato. La trasmissione dell’Epatite B avviene prevalentemente per via sessuale e/o per via parenterale, cioè attraverso il contatto diretto con sangue presente ad esempio su aghi, siringhe o altri strumenti infetti. Generalmente l’infettività dipende dalla concentrazione di virus presente nel sangue o nei fluidi corporei con cui si viene in contatto. Si parla poi di trasmissione verticale quando l’infezione viene passata dalla madre infetta al suo bambino. Negli ultimi anni il propagarsi dell’infezione da virus dell’epatite B (HBV) si è ridotto grazie all’introduzione di un vaccino specifico, disponibile in Italia dal 1991. Anche l’utilizzo di terapie antivirali utili a bloccare la replicazione del virus HBV (NUC) ha contribuito a rallentarne la diffusione nella popolazione. L’infezione, però, è ancora endemica in alcune aree geografiche come Asia e Africa.
Un fronte aperto è quello dell’Epatite C (HCV), la forma forse più subdola e pericolosa e l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di portatori del virus. L’OMS ha promosso una strategia per l’eliminazione dell’epatite a livello globale entro il 2030 e tutti i governi dei Paesi industrializzati, Italia in testa, hanno adottando misure in tal senso. Tale obiettivo è raggiungibile grazie alla recente introduzione dei farmaci antivirali, dotati di elevata efficacia e caratterizzati da scarsi effetti collaterali, che consentono di ottenere la guarigione di circa il 90% dei soggetti trattati.
Screening gratuito HCV
La Regione Friuli Venezia Giulia, in linea con le indicazioni ministeriali, ha promosso un programma a cui si accede gratuitamente, offerto alle persone nate tra il 1969 e il 1989, finalizzato a rilevare la positività all'infezione da virus dell'epatite C ed avviare prontamente i pazienti al trattamento evitando in tal modo le complicanze gravi.
In occasione della Giornata Mondiale contro l’Epatite del 28 luglio, la Regione, in collaborazione con le Aziende Sanitarie, ha organizzato l’apertura straordinaria di alcuni centri ove i soggetti individuati dal programma (nati tra il 1969 e il 1989 e iscritti all’anagrafe sanitaria regionale), possono recarsi per effettuare il prelievo ematico, senza impegnativa del medico e senza prenotazione, negli orari indicati di seguito:
Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina: accesso diretto presso gli ambulatori della Medicina del Lavoro di via Pietà 2/2 all’Ospedale Maggiore di Trieste - venerdì 28 luglio dalle ore 12.00 alle ore 17.45 e sabato 29 luglio apertura dalle ore 7.30 alle ore 12.45. Si precisa che è importante prendere visione dell’informativa privacy e presentarsi con il modulo del consenso già compilato e firmato, scaricabili dal sito della Regione FVG al seguente link https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/salute-sociale/promozione-salute-prevenzione/FOGLIA14/#id1
L'epatite Delta (HDV) è la meno conosciuta tra tutte le epatiti virali che colpiscono il fegato. Eppure, a differenza delle sorelle, è la più severa poiché progredisce ad una velocità 10 volte maggiore. A differenza del passato oggi anche per l'epatite Delta esistono però delle cure specifiche. Un esempio è bulevirtide, una nuova molecola capace di ridurre l'impatto del virus dopo anni di sostanziale stallo. L'epatite Delta è un'infezione virale del fegato causata da un virus a RNA che utilizza una parte del virus dell'epatite B per replicarsi. Questo significa che questa forma virale, per compiere il suo ciclo e manifestarsi, ha bisogno che la persona sia infettata dall'epatite B. I pazienti positivi per epatite Delta hanno dunque una doppia infezione.
Infine, il virus dell’Epatite E (HEV) viene contratto per via oro-fecale, quindi attraverso il consumo di acqua o frutta e verdura contaminate da feci infette. L’epatite E può trasmettersi anche attraverso l’ingestione di carni non trattate in maniera adeguata, come ad esempio salsicce crude o insaccati a produzione domestica, sia di maiale che di selvaggina. Estremamente rara, invece, la trasmissione materno-fetale della malattia oppure attraverso emocomponenti.
In ASUGI i servizi coinvolti nella presa in carico per la prevenzione diagnosi e cura per le epatiti lavorano in modo sinergico evitando la frammentazione del percorso di cura in modo tale che il cittadino/utente abbia una risposta a 360 gradi riguardo al suo bisogno di salute.
È in via di definizione un percorso che vede coinvolti i medici di medicina generale del territorio di ASUGI.
Centri di riferimento ASUGI:
- SC (UCO) Clinica Patologie del Fegato
- SC (UCO) Malattie Infettive
- SS Centro malattie a trasmissione sessuale - (Centro MST)
- SS Dermatologia (Gorizia e Monfalcone)
- Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze
- Dipartimento di Prevenzione - SC Igiene e Sanità Pubblica
Centro vaccinali ASUGI:
SSD Comunicazione, URP, Relazioni Esterne e Ufficio Stampa/CTF/ss